Coltivare le more in vaso è una grande opportunità per avere un raccolto abbondante direttamente a casa propria, sia in contesto vivaistico che domestico. Le more sono piante che si adattano bene alla coltivazione in contenitori, ma è necessario seguire alcune linee guida per garantire la loro crescita e la produzione di frutti molto delicati e apprezzabili.
Coltivare le more in vaso e, più in generale, i frutti di bosco in contenitori è un modo conveniente per allevarle e fruttificare, sia che si abbia uno spazio limitato come un balcone o un cortile, sia che si desideri semplicemente avere un maggiore controllo sulle condizioni di crescita. Coltivare le more in vaso offre la possibilità di seguire da vicino ogni fase della crescita della pianta, garantendo cure mirate e ottimali, permettendo una crescita senza gli eventuali ostacoli dovuti al tipo di terreno a disposizione, dato che si può scegliere il substrato migliore.
Ma quali caratteristiche possiede la pianta delle more? Il rovo è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Rosacee e al genere Rubus, come il lampone. Di specie di rovo ne esistono molte, e in Italia quelle più diffuse anche allo stato spontaneo nei diversi areali sono 45.
Il fiore del rovo è quello tipico delle rosacee, con 5 petali e 5 sepali, e un colore bianco rosato. Il frutto tecnicamente è sindrupio, ovvero un insieme di tante piccole drupe attaccate e chiamate drupeole.
Le piante hanno una ceppaia perenne da cui si sviluppano ogni anno molti polloni vigorosi che possono raggiungere i 3 o 4 metri di lunghezza. I polloni sono biennali e nell’autunno dell’anno della loro formazione lignificano e diventano tralci. Dalle gemme miste che si trovano all’ascella dei tralci si formano i rami fioriferi, della lunghezza di 60 cm e oltre. Su questi si realizza la produzione, dopodiché il tralcio dissecca e la produzione dell’anno successivo sarà garantita dai polloni che intanto si sono generati durante quello stesso anno e che lignificheranno, e così via di anno in anno in un rinnovamento continuo della vegetazione.
Sebbene si pensi sempre al rovo come ad una pianta spinosa e per questo fastidiosa, si possono anche scegliere delle cultivar senza spine, definite per questa ragione “inermi”. Risulta molto comprensibile che si preferiscano queste cultivari, con le quali sono senza dubbio più agevoli le operazioni di potatura e di raccolta.
Si possono trovare degli ibridi delle due specie, che uniscono caratteri positivi di entrambe: la conservabilità dei frutti dopo la raccolta, prerogativa della mora, e il sapore dolce del lampone.
Può risultare interessante provare qualche esemplare di questi ibridi e vedere se possa valerne la pena o meno per le proprie esigenze.
Il rovo è una pianta rustica, che possiamo trovare allo stato spontaneo negli incolti, nelle radure, nei sottoboschi. Tuttavia, se si ha lo scopo di ottenere buone produzioni in termini qualitativi e quantitativi, l’esposizione soleggiata è la migliore. Il terreno ideale è fertile e preferibilmente caratterizzato da un pH subacido. Il pH del suolo può essere facilmente misurato con cartine di tornasole, da immergere in una ciotola contenente un campione di suolo immerso in acqua demineralizzata. Un terreno con pH alcalino può essere corretto facilmente distribuendo Zolfo 80.
Quanto al clima, il rovo si adatta facilmente e resiste bene al freddo intenso dell’inverno e alla siccità e al caldo estivi e questo lo rende una coltura praticabile ovunque.
Come trapiantare le more
La coltivazione delle more in vaso offre un’esperienza appagante, consentendo di prendersi cura della pianta in ogni fase della sua crescita. È possibile gestire meglio la coltivazione delle piante, fornendo loro cure, controllo e nutrienti necessari per ottenere una ricca produzione di frutti. Anche per i non esperti, è possibile imparare ad assistere queste piante facilmente e ottenere risultati soddisfacenti utilizzando il metodo della coltivazione delle more in vaso.
Esistono diverse varietà di more disponibili, alcune con spine e altre senza spine. È importante scegliere la varietà di more più adatta alle esigenze personali e al clima della zona in cui si decide di coltivarle. Alcune varietà senza spine popolari includono ‘Thornless Evergreen’, ‘Thornless Black Satin’ e ‘Thornless Loganberry’.
Una volta scelta la varietà preferita, è necessario scegliere il vaso adatto che dovrà avere almeno 40-50 centimetri di diametro e dovrà essere profondo circa 30-40 centimetri, spazio sufficiente per consentire alle radici di crescere e svilupparsi correttamente. A questo proposito, i prodotti Pasquini & Bini offrono soluzioni di alta qualità per la coltivazione di piante in vaso, garantendo la stabilità delle radici, la protezione dalle intemperie e una crescita sana delle piante di mora.
Il vaso Eracle presenta un sistema anti-spiralizzazione che favorisce una crescita verticale delle radici e un adeguato drenaggio; è ideale per la coltivazione delle more poiché in grado di assicurare una corretta ossigenazione delle radici. Infine, il vaso Super Eracle con aperture sul fondo per una migliore areazione e piedi rialzati per distanziare la pianta dal suolo, rappresenta uno dei contenitori più adatti alla coltivazione delle more.
Prima di iniziare ad illustrare la tecnica colturale delle more è bene rispondere a due domande: in che periodo si piantano le more? Come si trapiantano le more?
Questi arbusti da frutto possono essere trapiantati in diversi periodi dell’anno, a seconda della varietà e delle condizioni climatiche locali. In linea generale, la primavera è considerata il periodo migliore. Questa stagione offre temperature più miti e terreni che si riscaldano dopo l’inverno. È consigliabile trapiantare le more all’inizio della primavera, quando il rischio di gelate tardive è minore.
Anche l’autunno è un periodo adatto per iniziare la coltivazione delle more, specialmente nelle regioni con inverni miti. La piantagione in autunno consente alle radici di stabilizzarsi prima dell’arrivo della stagione di crescita successiva. Se si decide di iniziare la coltivazione delle more in autunno, è bene sapere che bisogna farlo all’inizio della stagione, in modo da consentire alle radici di svilupparsi prima che il terreno si raffreddi troppo.
Affinché vi siano le condizioni adatte per ospitare le piante di more, è necessario procedere con la preparazione del substrato per le radici, il quale dovrà essere dotato di sostanze nutritive, ottenuto mescolando un mix di terra da giardino, torba e sabbia in parti uguali. Questo assicurerà un buon drenaggio e fornirà alla pianta i nutrienti necessari per una crescita sana.
Prima di trapiantarle, è bene bagnare le radici della pianta di more in acqua per circa 30 minuti, in modo da idratarle. Successivamente, è necessario praticare un foro nella superficie del substrato del vaso abbastanza grande da ospitare le radici e posizionare la pianta al centro col proprio panetto di radici e terra. Coprite le radici con il terreno preparato e compattate leggermente intorno alla pianta per stabilizzarla.
Per l’irrigazione, la coltivazione delle more segue le stesse regole previste per la coltivazione del mirtillo e del lampone in vaso, poiché tutti questi frutti di bosco necessitano di annaffiature regolari con una particolare cura nel mantenimento del terreno umido ma non troppo bagnato. In generale, per la coltivazione dei frutti di bosco, prestare attenzione a non inondare il vaso è un’ottima abitudine per favorire il processo di crescita ed evitare che le radici marciscano. Al tal fine, i vasi Eracle e Super Eracle rispondono in maniera positiva riducendo questo problema.
Infine, è necessario applicare un concime bilanciato specifico per piante da frutto ogni 4-6 settimane durante la stagione di crescita per garantire una nutrizione ottimale, meglio se distribuito in fertirrigazione
Dove posizionare una pianta di more
Scegliere di coltivare more per arredare un giardino con piante è un’idea estremamente originale. Tuttavia, è necessario sapere quali sono le necessità specifiche della pianta di mora per procedere con il posizionamento nel giardino.
Questi frutti di bosco richiedono una buona quantità di luce solare per una crescita sana e una produzione abbondante di frutti. È dunque consigliabile posizionare il vaso in un’area soleggiata del giardino o sul balcone dove la pianta possa ricevere almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno.
Le more preferiscono temperature moderate e climi temperati. Si adattano bene a una vasta gamma di condizioni, ma prosperano meglio in un clima con estati calde e inverni miti. Le temperature ideali per le more si aggirano tra i 18°C e i 27°C durante la stagione di crescita.
Quando si tratta di scegliere la posizione adatta per il vaso che conterrà le more, bisogna scegliere inoltre un luogo con una buona circolazione dell’aria per evitare l’accumulo di umidità e ridurre il rischio di malattie fungine ma anche una posizione ottimale per garantire riparo da venti forti, che potrebbero danneggiare le piante e causare la caduta dei frutti.
Come coltivare la mora senza spine in vaso
La coltivazione delle more senza spine richiede l’osservanza delle stesse linee guida di base della coltivazione delle more tradizionali. Tuttavia, la varietà senza spine offre il vantaggio di una maggiore facilità di raccolta e una minore probabilità di ferirsi durante la manipolazione delle piante. La varietà senza spine può essere coltivata nello stesso modo delle altre more, ma è necessario selezionare le varietà apposite senza spine e seguire attentamente le istruzioni di piantagione e cura specifiche per quella varietà.
Le more sono piante affascinanti da coltivare in vaso, sia per i giardinieri principianti che per quelli esperti. Offrono frutti deliziosi e nutrienti e possono essere una splendida aggiunta al giardino o al balcone. Utilizzando i giusti prodotti per la coltivazione, come i vasi in plastica appositamente progettati, si può godere di una coltivazione più efficiente e di maggior successo.
I rovi devono essere potati regolarmente altrimenti la loro crescita diviene incontrollata, sfugge di mano e diventa poi più laborioso il loro recupero. Pertanto, ogni anno, a fine inverno, i tralci che hanno fruttificato e il cui destino sarebbe di seccare, devono essere recisi alla base. I nuovi polloni dell’anno, ormai lignificati e deputati a fruttificare nella stagione successiva, vanno aperti a ventaglio e preferibilmente legati a dei supporti intorno alle piante come dei fili metallici.
Infine, la raccolta delle more avviene durante il periodo estivo e a più riprese. Le more acerbe sono rossastre, poi virano al nero. Contrariamente a quanto avviene per il lampone, in cui il frutto si sfila dal ricettacolo e resta cavo internamente, nella mora il ricettacolo si spezza alla base ma resta attaccato al frutto, che è quindi pieno. Da una pianta di rovo ben gestita e in un’annata favorevole si possono ottenere anche 5 kg di frutti e oltre. La mora ha un sapore più acidulo rispetto a quello del lampone e per questo non gradito a tutti; tuttavia, è un frutto più serbevole e molto adatto alla trasformazione in confetture.