La coltivazione dei piccoli frutti rappresenta, attualmente, a livello globale, un settore con un ampio margine di crescita. Solo in Italia, tra il 2016 e il 2020, i consumi sono aumentati del 64% e, nel I semestre 2021, la percentuale di crescita è stata del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (fonte “Italian Berry Day” – Macfrut Rimini 2021).
Tra tutti i piccoli frutti, dopo il mirtillo, il lampone è quello che ha maggiori potenzialità e sul quale si stanno focalizzando le attenzioni di nuovi agricoltori spinti dall’aumento della domanda.
La coltivazione del lampone in vaso è una delle produzioni in substrato che sta riscuotendo maggior successo tra i frutticoltori di tutto il mondo.
Esistono moltissime varietà di questa pianta che, teoricamente, ne consentirebbero la coltivazione in ogni tipo di terreno.
Perché, allora, scegliere la coltivazione in vaso?
La durata di un impianto di piccoli frutti (lamponi, mirtilli, more,etc) mediamente è di circa 10 anni ed è subordinata, oltre che alla tecnica di coltivazione, al tipo di terreno: questo non deve essere troppo pesante o calcareo, soggetto a ristagni idrici o a periodi di siccità estrema.
Va da sé che l’invecchiamento stesso delle piante implica una riduzione della resa frutticola, oltre al rischio di sviluppo di possibili fitopatologie. Ed è per questo che la durata economica di un impianto è, di norma, più breve di quella fisiologica delle piante.
Per far sì che la durata di un impianto possa essere decennale, è importante avere un controllo rigoroso del terreno oltre a verificare che le piante siano sane, prive di virosi, di micoplasmosi e da fitoftora delle radici.
La coltivazione in vaso è sicuramente più onerosa ma ampiamente compensata dalla resa elevata e dalla qualità dei frutti ottenuti poiché permette un controllo scrupoloso della salute della pianta e, soprattutto, di poter rispondere alle esigenze della stessa in modo preciso e puntuale. In primo luogo, usando in modo più responsabile le risorse primarie, la coltivazione in vaso permette la riduzione dell’impatto ambientale.
L’irrigazione e la concimazione sono due dei parametri fondamentali per una buona resa dell’impianto: l’acqua di irrigazione deve essere filtrata e acidificata in modo che il pH sia di 5.5/6 (in presenza di acqua calcarea si può utilizzare l’acido citrico che è molto efficace, non pericoloso e di facile utilizzo); l’impianto di irrigazione a goccia deve garantire la possibilità di irrigare, anche 10 volte al giorno, nei periodi più caldi.
La concimazione deve essere praticata con una frequenza maggiore rispetto ad altre tipologie di piante e deve essere realizzata con concimi solubili. Laddove sia possibile, è vivamente consigliata la concimazione con i fertilizzanti idrosolubili, (rapidamente assimilabili dalle piante, non vengono sprecati o dispersi nel terreno) e dovrà essere fatta assieme all’irrigazione (fertirrigazione), quindi ogni qualvolta la pianta riceva acqua. La composizione del concime – e il rapporto tra azoto, potassio e fosforo – dovrà essere modificata nelle fasi di fioritura e di raccolto e sarà strettamente legata all’analisi dell’acqua di irrigazione, al tipo di vaso utilizzato e al tipo di substrato. I substrati impiegati per coltivazione del lampone sono, generalmente, la fibra di cocco e la torba bionda, più frequentemente una miscela dei due. La gestione dell’acqua è resa più facile dall’utilizzo della fibra di cocco in alte percentuali. Per il lampone, tendenzialmente, sono necessari dai 5 agli 8 litri di substrato ma sono parametri che possono mutare in base alla varietà della pianta. Per un impianto economico – ed efficiente al tempo stesso – si prevede l’utilizzo di vasi da circa 10/11 lt. con due piantine posti a 40 cm di distanza, in modo da avere 5 piante per metro lineare. Ogni vaso dovrà essere alimentato da 1 o 2 gocciolatori. Per il fuori suolo, si deve assolutamente tener conto della realizzazione di un tunnel di copertura, in quanto il lampone deve essere posto a mezz’ombra o protetto da un telo ombreggiante, così come di una copertura anti-pioggia; quest’ultima è particolarmente importante perché si tratta di un frutto soggetto allo sviluppo di muffe e destinato prevalentemente al mercato del fresco. Inoltre, si rende necessario l’utilizzo di strutture di sostegno per le piante – sia con legno che con ferro – in modo da poter sorreggere la crescita dei rami esterni.
La coltivazione in vaso rende molto più facile il controllo e la stima della quantità di acqua necessaria alla pianta. Come per la coltivazione in campo, si possono utilizzare strumentazioni ad alta precisione ma anche, più semplicemente, raccogliere sotto alcuni vasi il drenaggio che esce dal fondo e rapportarlo alla quantità di acqua di irrigazione somministrata a quegli stessi vasi: un drenaggio del 5%-10% è ideale. Questo controllo deve essere fatto almeno una volta a settimana, o con frequenza maggiore in caso di piogge o siccità.
Le piante coltivate in vaso non hanno solo il vantaggio di essere più sane ma anche quello di poter essere ipoteticamente messe a dimora in qualsiasi momento dell’anno avendo radici (cresciute per il tempo minimo di un anno) in grado di favorire un facile e sicuro attecchimento. Un altro aspetto, non secondario, della coltivazione in vaso è la semplicità e la flessibilità con il quale si può organizzare il trasporto e la movimentazione. Il trasporto delle piante invasate nel modello ORSA, ad esempio, è ottimizzato grazie al design quadro-conico del vaso e alle misure che lo rendono facilmente adattabile agli spazi sui carrelli (danish-trolley).


Per una coltivazione fuori suolo senza intoppi, è necessario utilizzare contenitori con una struttura in grado di favorire lo sviluppo e il mantenimento ottimale della pianta in termini di ossigenazione e di drenaggio delle radici, oltre a garantire ottime prestazioni in condizioni di caldo e freddo senza rischi di rotture conseguenti a drastici sbalzi termici o a causa delle quotidiane manovre meccaniche all’interno del vivaio.


ORSA, e il più innovativo ERACLE FRUIT, con il fondo a croce, le numerose aperture per un facile drenaggio e la distanza del fondo dal suolo per evitare il ristagno, sono i vasi ideali per la coltivazione del lampone. ORSA è disponibile in varie capacità tra le quali 11 lt. e il 15 lt. ERACLE FRUIT è disponibile nel 6 lt. e nel 10 lt. di capacità.